Rivista
Luglio 2017 n 118
Nell’attesa che un giorno, nemmeno tanto lontano, le auto volino e si muovano da sole sulle strade, il presente ci pone problemi stringenti che, se non riusciamo a risolvere compiutamente, difficilmente, poi, saremo in grado di porre le basi per la realizzazione di questi avveniristici scenari di mobilità.
Ci riferiamo in primis all’incidentalità stradale che resta un nervo scoperto dei trasporti, doloroso sul piano umano ma anche sotto il profilo socio-economico. Benché il fenomeno si sia largamente attenuato rispetto ai decenni passati - si pensi che all’inizio degli anni ’70 si contavano annualmente oltre 10.000 vittime della strada solo in Italia - nondimeno continua a destare forte preoccupazione. E ciò perché coinvolge soprattutto i giovani per i quali gli incidenti stradali costituiscono la prima causa di mortalità. In Italia, infatti, un quinto dei deceduti per questo motivo ha un’età inferiore a 30 anni; nella nostra regione la percentuale sale al 29%, raggiungendo il 32,6 per cento nella provincia di Napoli. Evidentemente, nei nostri ragazzi alla guida c’è un deficit culturale, prima ancora che di capacità tecnica, da affrontare seriamente, non tralasciando, tra le cause, le precarie condizioni delle infrastrutture il cui “peso” non è affatto trascurabile sul piano della eziologia degli incidenti.
Il primo investimento in questo settore deve riguardare gli utenti della strada, tenuto conto che la maggioranza dei sinistri è riconducibile al comportamento errato o pericoloso dei conducenti dei veicoli. Il rispetto delle regole, però, non si può imporre dall’alto solo con misure repressive e sanzioni inflessibili. Occorre, soprattutto, sollecitare le coscienze con iniziative ed azioni finalizzate all’assunzione di condotte responsabili e consapevoli. Perciò è fondamentale il coinvolgimento delle più importanti agenzie di educazione e socializzazione, a partire dalla famiglia e dalla scuola, che, però, non devono essere lasciate sole in questa delicata e impegnativa attività di formazione ed informazione. In quest’ottica si muove, appunto, la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale “ ‘A Maronna t’accumpagna…ma chi guida sei tu! ”, da noi realizzata in tandem con la Diocesi di Napoli, rivolta ai giovani delle parrocchie e degli istituti scolastici religiosi della Curia partenopea. Giunta alla quinta edizione, l’iniziativa mira a coinvolgere proprio i ragazzi e le famiglie con incontri ad hoc e la partecipazione ad un concorso di idee al fine di attivare un circolo virtuoso di buone pratiche con un unico obiettivo: salvaguardare la vita umana.
Com’è consuetudine di Mondoauto, anche questa volta, abbiamo dedicato un numero speciale alla cerimonia conclusiva della campagna di quest’anno, che si è svolta presso il Museo Diocesano, con l’intervento delle massime rappresentanze del mondo civile, militare e religioso. Lo scopo: costituire un importante momento di aggregazione e confronto, consapevoli che nella battaglia per la sicurezza stradale non ci sono soggetti contrapposti, ma siamo e dobbiamo sentirci tutti dalla stessa parte.
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