Rivista
Febbraio 2018 n 121
Uno dei principale difetti di questa città è che sempre più si parla e si scrive di diritti, ma poco o niente di doveri. E’ il tradimento del principio di responsabilità di Hans Jonas secondo il quale ad ogni diritto deve corrispondere un preciso dovere. Il disagio e la devianza giovanile, di cui sono testimonianza i numerosi episodi di violenza verificatisi negli ultimi tempi in città, per essere superati hanno anche bisogno di esempi positivi. Ovvero, di modelli rispettosi delle regole mirati alla formazione di una coscienza civica già in tenera età. In questo percorso le famiglie, primi soggetti deputati a ciò, non possono né devono essere lasciate sole dalle istituzioni.
La strada non può essere solo quello spazio destinato dal suo Codice alla circolazione pedonale e veicolare. Ma neanche un luogo occupato a dispetto della legge e dei sacrosanti diritti della collettività, tra cui quello alla quiete pubblica notturna. Né si può pretendere che per affermare la legalità sia indispensabile la presenza di un vigile o poliziotto ad ogni angolo di strada. Il controllo del territorio serve, ma ancor più la prevenzione attraverso attività di educazione, formazione e sensibilizzazione. Ed è ciò che l'Automobile Club Napoli sta facendo da molti anni attraverso le campagne per la sicurezza stradale, la mobilità responsabile e la legalità, con il sostegno, in qualità di testimonial, di prestigiosi esponenti delle istituzioni e della società civile, di eminenti autorità militari e religiose. L'ultima adesione, in ordine temporale, è quella del Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, un vero e proprio esempio di rettitudine e legalità per i giovani e non solo.
Ciascuno di noi può e deve dare il suo contributo per l'affermazione della cultura del rispetto delle regole. Non lasciamo sempre agli altri l’onere della responsabilità e non trastulliamoci in un negazionismo generazionale che a qualcuno piace e conviene assumere quale alibi per le sue incapacità o, peggio, per promuovere perverse ideologie pseudo-rivoluzionarie ammantate di modernismo sociale. Non perdiamo la speranza di assicurare ai nostri giovani diverse condizioni per un futuro migliore dove il totalizzante modello “gomorra” non sia prevalente nella società civile di Napoli, ricca di bellezze naturali e artistiche, di storia e cultura che ci invidiano in tutto il mondo. A ciascuno il suo è il senso del vecchio motto cinese che dice: “se tutti puliscono davanti al proprio uscio di casa alla fine la strada sarà pulita”.