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Napoli, giovedì 03 ottobre

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Settembre 2018 Mondoauto online n 4

MondoAuto

In 28 anni si possono costruire città intere (per Brasilia sono bastati addirittura cinque anni), riqualificare aree industriali dismesse (in Germania per la bonifica e la riconversione della Ruhr sono serviti 10 anni), realizzare avveniristici collegamenti trasportistici (il Tunnel della Manica è stato completato in 7 anni). Insomma, si può cambiare il mondo, ma a Napoli 28 anni non sono stati sufficienti, nemmeno, per correggere l'errore di progettazione di un'infrastruttura. Ci riferiamo al sottopasso di piazzale D'Annunzio a Fuorigrotta, realizzato nel 1990 in occasione dei Mondiali di calcio: da quando è stato inaugurato, ha sempre avuto il difetto, tutt'altro che trascurabile, di allagarsi quando piove. Piuttosto che risolvere il problema alla radice, negli anni si è preferito intervenire alla "meno peggio" chiudendolo parzialmente al traffico  quando minaccia cattivo tempo. E, se diluvia, si procede anche alla sua completa interdizione, con tutte le negative ricadute sul piano della viabilità. Nonostante le nostre continue e ripetute denunce, lo scempio è sempre lì, con l'aggravante che, nel tempo, questa infrastruttura si è pure trasformata in discarica di rifiuti e rifugio di vagabondi, compromettendo la stessa sicurezza della circolazione. A completare lo stato di abbandono, la mancata apertura dei parcheggi ivi realizzati: dal '90 ad oggi, sono sempre stati chiusi al pubblico per la gioia di blatte, ratti ed altre specie animali che prosperano nell'immondizia. Una vera e propria vergogna sotto gli occhi di tutti. Ma ad indignare maggiormente è il vergognoso silenzio, l'assoluto menefreghismo dell'Amministrazione pubblica che non si preoccupa, minimamente, di rimediare ad un problema per la sicurezza, l'igiene e la circolazione, esprimendo arroganza e disprezzo verso le istanze dei cittadini e di chi, come l'ACI, ne rappresenta i bisogni di mobilità.
In questo contesto, è inevitabile nutrire scetticismo verso tutti gli impegni assunti dal governo locale: ciò che dovrebbe avere carattere temporaneo, infatti, diventa, in breve, definitivo. Si pensi ai "baffi" della scogliera di via Caracciolo, realizzati provvisoriamente in occasione della Coppa America, e mai rimossi; o ai lavori di via Marina che dovevano essere completati in pochi mesi ed, invece, sono ancora lì quale tragico emblema dell'inefficienza comunale. E chissà quanto saranno destinati a durare gli interventi in programma sulle varie arterie cittadine, a partire dal Corso Vittorio Emanuele! Non c'è pace per la mobilità nella nostra città che, complice pure la crisi del trasporto pubblico urbano, si avvia ad affrontare un altro inverno di "passione".

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