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Napoli, giovedì 03 ottobre

Foto A. Zarcone
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Dicembre 2018 n 125

MondoAuto

Un grande campione non si vede solo allo stadio, ma ancor più fuori quando il suo comportamento diventa d'esempio per i tanti giovani, e non, che lo ammirano e ambiscono ad emularlo. Insigne, il nostro "scugnizzo", lo è a pieno titolo, come dimostrano la sua storia, la sua carriera e la stessa intervista che pubblichiamo in questo numero dove scopriamo una persona amabile, sensibile, innamorata della sua città e della sua famiglia. I suoi consigli sulla sicurezza stradale sono molto preziosi, tanto più in un territorio come il nostro dove l'incidentalità stradale continua a rappresentare un'emergenza.

 

Maggiori rischi per le utenze deboli, pessimo stato della rete viaria ed impennata della mortalità sulle strade extraurbane e in autostrada sono le principali criticità emerse dall'ultima indagine ACI-Istat, sulla sinistrosità a cui abbiamo dedicato un ampio servizio.

 

A destare forti preoccupazioni non è solamente il trend in crescita di questo tragico fenomeno, ma, soprattutto, continuare a considerarlo con ineluttabile rassegnazione. Certo, i comportamenti scorretti e irresponsabili costituiscono la causa prevalente di queste disgrazie, ma le responsabilità non sono solo e sempre dei singoli utenti. Anche le condizioni delle infrastrutture hanno il loro peso e qui nel napoletano sono parecchio deficitarie.  Purtroppo, la sicurezza stradale è scivolata progressivamente fuori dall'agenda politica, sia a livello nazionale che provinciale e regionale, e questi sono i risultati. Eppure, dalla motorizzazione, ogni anno, provengono 65 miliardi di euro in termini di gettito fiscale. E senza considerare le multe al Codice della strada, i cui proventi, nella misura del 50%, devono essere utilizzati, come previsto dalla legge, per migliorare la circolazione e la sicurezza stradale. Peccato, però, che tali risorse troppo spesso vengano distolte per altre priorità.

 

Maggiori impegno e responsabilità, inoltre, bisogna pretendere pure dai privati, a partire dai concessionari delle autostrade, che ogni anno incassano pedaggi sempre più cari, senza investire abbastanza in sicurezza e manutenzione, per finire agli stessi cittadini, soprattutto i giovani, i quali non hanno ancora maturato una corretta sensibilità su questi temi. Perciò, è indispensabile coinvolgere maggiormente scuole e famiglie in programmi di informazione e formazione orientati al conseguimento di una "mobilità responsabile", cioè più attenta alla sicurezza, all'ambiente ed al rispetto delle regole. Intanto, l'obiettivo europeo del dimezzamento del numero delle vittime entro il 2020, rispetto ai dati del 2010, è diventato ormai irraggiungibile e questo insuccesso contribuisce a collocarci sempre più ai margini della UE.

 

Non è certo questo il miglior modo per celebrare il Natale, però tale "fallimento" deve essere uno stimolo per impegnarci tutti a fare di più e meglio sul fronte della sicurezza stradale dove le parole continuano a prevalere sui fatti. Auguri.

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