Rivista
Mondoauto luglio 2019
La settimana della sicurezza indetta a maggio dall'Onu e dalla Federazione internazionale dell'automobile ha inteso portare all'attenzione mondiale il grave problema dell'incidentalità stradale, con le sue funeste e dolorose conseguenze: oltre un milione di vittime sull'intero pianeta. Soprattutto, è servita a rimarcare la necessità di affrontare questa piaga sociale, non con iniziative episodiche utili solo come alibi per i decisori pubblici, ma con un lavoro capillare e quotidiano sulle coscienze delle persone.
Ed è ciò che, nel loro "piccolo", provano a fare l'Automobile Club e la Curia di Napoli con la campagna di sensibilizzazione 'A Maronna t'accumpagna...ma chi guida sei tu!, rivolta ai giovani delle parrocchie e delle scuole della Diocesi partenopea. Una campagna, unica nel suo genere, il cui claim, tanto caro al nostro Cardinale, " 'A Maronna t'accumpagna", al quale sommessamente ho aggiunto "ma chi guida sei tu", mira a coniugare il valore della fede con il dovere della responsabilità che ciascuno di noi deve sentire ed osservare in ogni atto di mobilità, come nella vita.
Abbiamo, perciò, immaginato il nostro Club quale circolo di "tifosi della legalità" per sostanziare quel contributo al progresso civile, economico e sociale del paese che è la mission istituzionale dell'Automobile Club, così come recita la legge istitutiva che ci ha riconosciuto questo ruolo. Ed i primi Tifosi della legalità non potevano che essere il Papa ed il Presidente della Repubblica le cui adesioni a questa campagna devono rappresentare, per tutti noi, un esempio ed uno sprone a lottare per una mobilità che non sia più funestata da lutti e gravi infortuni. Ce lo ha ricordato proprio Papa Francesco quando, a Napoli, indossò un casco per moto onde sensibilizzare le coscienze del mondo sul grave fenomeno dell’incidentalità stradale che continua a rappresentare la principale causa di mortalità sotto i trent'anni.
Molti sono i fattori che concorrono alla sinistrosità stradale, ma uno su tutti ci sembra prevalente: l'aspetto culturale. Al di là dei progressi tecnologici che consentono di realizzare infrastrutture e veicoli più moderni e sicuri, che pure sono importanti, l'uomo o, meglio, il comportamento umano è, e continuerà ad essere, il primo baluardo in difesa della sicurezza stradale. Solo con un corretto approccio culturale alla mobilità ed il rispetto delle regole è possibile dar vita ad un circolo virtuoso in cui il veicolo e la strada si affermino come strumenti di libertà, di sviluppo, di comunione e non più di tragedie. Per perseguire questo obiettivo è indispensabile investire sull'educazione e la formazione dei giovani che rappresentano la nostra speranza ed il nostro futuro. La campagna che l'ACI e la Diocesi di Napoli portano avanti da oltre un decennio mira proprio a questo: contribuire a far prendere coscienza su un fenomeno che non è ineluttabile, ma si può e si deve combattere e ridimensionare. Gli incontri che in questi anni abbiamo tenuto nelle scuole e nelle parrocchie, coinvolgendo decine di migliaia di ragazzi, dimostrano che terreno fertile ce n'è in abbondanza. E se opportunamente coltivato, produce ottimi frutti. L'importante è non fermarsi, ma continuare a seminare perché la pianta della sicurezza stradale per crescere deve essere sempre curata e protetta dagli "agenti" nocivi in agguato. Perciò, la campagna, a cui abbiamo dedicato un ampio speciale su questo numero di Mondoauto, prevede non solo la premiazione dei ragazzi che hanno partecipato con profitto al concorso ad essa abbinato, ma anche degli appartenenti alle forze dell'ordine i quali, ogni giorno, si prodigano sulle nostre strade per garantire e tutelare la nostra incolumità. Sono le nostre "sentinelle della sicurezza", la cui presenza sul territorio non ci deve intimorire, bensì rasserenare: una forza deterrente contro chi assume condotte pericolose per sé e per gli altri.