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Napoli, domenica 15 settembre

Foto A. Zarcone
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Mondoauto luglio 2021

MondoAuto

Dopo un'infinita attesa, torna il servizio di rimozione auto in sosta vietata con intralcio alla circolazione. Si pone così termine ad una sconcertante anomalia che vedeva la terza città italiana priva di un presidio fondamentale per garantire condizioni di regolarità alla viabilità. I carri attrezzi, certo, non costituiscono la panacea di tutti i mali della mobilità cittadina, ma, quanto meno, aiutano a rimuovere quegli ostacoli che limitano e, talvolta, impediscono il traffico dei veicoli. In altri termini,  curano gli effetti del male, ma non le cause costituite, in primis, dalla carenza di parcheggi che in questa città non si sono realizzati, nemmeno quando c'era la possibilità di usufruire di apposite agevolazioni normative e finanziarie dalla  Legge Tognoli in poi. Ne è riprova l'assenza di un piano aggiornato che stabilisca ubicazione, quantità dell'offerta e destinazione d'uso, tenendo conto anche delle esigenze dei residenti. Allo stato, invece, è proprio l'assenza di una coerente politica della sosta a rendere il traffico sempre più caotico, giacché tutti hanno capito che, in un modo o nell'altro, a Napoli, anche in pieno centro, un posto, lecito o non, comunque lo si trova, senza nemmeno il rischio della rimozione coatta e conseguente sanzione pecuniaria amministrativa. Finalmente, e "scusate il ritardo" direbbe Troisi,  questo servizio ora c'è, ma deve essere finalizzato non a fare cassa, bensì per garantire il rispetto delle regole a tutela della viabilità e del decoro urbano. E' giusto, quindi, perseguire i casi di sosta selvaggia che intralciano il transito dei pedoni, dei disabili,  del trasporto pubblico,  dei mezzi di soccorso e d'emergenza, ma i carri attrezzi vanno utilizzati, anche e soprattutto, per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi.  E' risaputo che la loro invadente presenza risponde al bisogno di sosta insoddisfatto che porta gli automobilisti, volenti o nolenti, ad usufruire dei “servigi” offerti da questi personaggi i quali, di fatto, forniscono una soluzione – sebbene illecita -  alle loro necessità. Per rompere questa perversa connivenza occorre un'azione d'urto più convincente della mera sanzione pecuniaria. Tanto più che il Comune di Napoli ha dimostrato, in tutti questi anni, di non essere nemmeno in grado di riscuoterle. E qui entra in gioco il servizio di rimozione coatta. Se, infatti, le vetture affidate agli abusivi in condizioni di ostacolare la circolazione saranno sistematicamente prelevate dal carro-attrezzi, difficilmente i loro proprietari, in seguito, si lasceranno incantare dalle “sirene” del parcheggiatore di turno. Certo, non siamo così ingenui da pensare di debellare, in questo modo, il fenomeno, ma senz'altro di ridimensionarlo, stimolando, nel contempo, nei cittadini una maggiore propensione a denunciare i casi di minacce e di estorsione sempre più frequenti. Resta da risolvere, alla prossima amministrazione, il problema della carenza di parcheggi con un piano aggiornato e, soprattutto, con un adeguato numero di posti in sotterranea e in sopraelevata, che possano assicurare il diritto alla mobilità dei cittadini. Senza una maggiore offerta di sosta, infatti, i carri attrezzi rischiano di trasformarsi in un'ulteriore vessazione in danno dei cittadini, costretti, in questa città, ad usare l'auto in assenza di alternative di trasporto pubblico credibili, per quantità e qualità.

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