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Napoli, venerdì 29 marzo

Foto A. Zarcone
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Coinvolgere i cittadini sulle scelte di mobilità

Il Presidente

La crescita civile, culturale ed economica di un territorio passa anche dalla capacità degli abitanti di sapersi organizzare e partecipare attivamente alla vita sociale con iniziative e proposte volte a contribuire al miglioramento del benessere pubblico. In tale ottica, l’associazionismo può rivestire un ruolo fondamentale se interpretato come aggregazione di persone che condividono scopi comuni, impegnandosi a perseguirli con l’unione delle proprie forze e volontà, rendendosi protagoniste di scelte e decisioni in grado di contribuire allo sviluppo della comunità in cui vivono.

Al riguardo, è indicativa l’evoluzione seguita dall’ACI che, nel corso dei suoi 118 anni di storia, si è trasformato da circolo elitario dedito alla “cura” di un gruppo ristretto di benestanti possessori di un bene di lusso, quale era l’auto agli inizi del secolo scorso, alla più grande associazione operante nel nostro Paese che tutela interessi diffusi, in primis quello della mobilità.  Un Club, cioè, che non è più portavoce delle istanze di una sola, per quanto numerosa, categoria di utenti della strada, ovvero gli automobilisti, ma delle esigenze di tutti i “movers”, ovvero delle persone che si spostano, indipendentemente dal mezzo di locomozione prescelto. Un’Associazione che in virtù degli scopi perseguiti e dei servizi offerti ha avuto il riconoscimento di Ente pubblico, definito dalla sua stessa legge istitutiva “necessario allo sviluppo economico, civile, culturale e democratico del Paese”. Un interlocutore primario dello Stato, degli Enti locali e delle istituzioni in generale, nei vari settori di competenza statutaria dell’ACI quali la mobilità, il turismo, lo sport e l’ambiente. Un’evoluzione, questa, resa possibile grazie proprio al fermento di una base associativa attiva e determinata nell’esprimere le proprie esigenze che si è fatta promotrice di un processo di rinnovamento in sintonia con i cambiamenti intervenuti nella società.

Questa rinnovata sensibilità ha così consentito di cogliere gli effetti collaterali di uno sviluppo incontrollato della motorizzazione di massa in termini di incidentalità, inquinamento e traffico congestionato, e, conseguentemente, di proporre soluzioni adeguate al superamento di tali criticità, contemperando bisogni individuali con priorità pubbliche. Nasce così il nostro concetto di “mobilità responsabile”, intesa come sintesi tra il diritto alla mobilità - sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, prima, e ribadito, poi, dalla Costituzione italiana e da quella europea – e quello alla salute ed alla vita, in termini di sicurezza stradale e rispetto per l’ambiente, che andiamo continuamente promuovendo in ogni sede ed occasione. A tal fine, abbiamo anche costituito una rete di best practices - il “Club dei Tifosi della Legalità” - unica in Italia, che di anno in anno si accresce di testimonial di grande prestigio e autorità, segno della credibilità acquisita da questa Associazione e da chi la rappresenta nella società, nelle istituzioni e negli apparati di governo. L’obiettivo, infatti, è di interpretare nel migliore dei modi la mission propria dell’unico ente pubblico deputato alla difesa della mobilità, coinvolgendo, nelle nostre attività, le massime espressioni della società che possano fungere da esempio per la formazione di future generazioni di cittadini maturi, responsabili e rispettosi delle regole. Motivo questo che ci spinge, ogni anno, nelle scuole per incontrare i ragazzi e dialogare con loro sul grave problema dell’incidentalità stradale e sui principali fattori di rischio, al fine di sensibilizzarli su un fenomeno che li vede tristi protagonisti: la sinistrosità, infatti, rappresenta la principale causa di morte sotto i trent’anni. 

Ma la sicurezza stradale non può prescindere da una efficiente gestione della mobilità. Sotto questo aspetto il nostro territorio presenta evidenti criticità, di cui lo sfascio del trasporto pubblico e la carenza di parcheggi rappresentano la punta dell’iceberg. In proposito, siamo riusciti ad aprire un canale di dialogo e confronto con l’Amministrazione comunale attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la “mobilità responsabile” da cui è scaturita l’attivazione del primo servizio di infomobilità a Napoli, “Luceverde”. Ma è solo l’inizio: “se sono rose fioriranno” dice il vecchio adagio. Noi, intanto, continuiamo a batterici, imperterriti, in difesa del diritto alla mobilità di tutti i cittadini che è la nostra mission, con l’apporto delle Commissioni istituzionali dell’Ente, come quella giuridica che riunisce il gotha della magistratura, del foro e del mondo accademico.

Ecco, è questo spirito collaborativo e propositivo  che rivendichiamo, proprio di un’associazione rappresentativa di interessi diffusi (e non di particolarismi di pochi), fortemente radicata nel tessuto sociale che sa fare cultura, rete, formazione, prevenzione e assistenza, anche nei momenti bui, come quello della pandemia con i relativi lockdown, durante i quali abbiamo, comunque, continuato ad operare, in presenza e da remoto, per fornire costantemente i nostri servizi alla collettività motorizzata. Ed è appunto questo spirito fattivo che dobbiamo impegnarci ad alimentare, stimolando i cittadini a partecipare alla vita pubblica, ad essere protagonisti attivi del loro futuro e non soggetti passivi inclini alla rassegnazione e all’accettazione sommessa delle cose che non vanno. Un attivismo che va praticato sempre, a cominciare dalla partecipazione nelle assemblee in cui i soci hanno la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto e di far sentire la loro voce. In particolare, quella dei soci dell’Automobile Club Napoli è prevista per il prossimo 27 aprile e costituisce una valida occasione per dare, o meno, continuità all’operato di chi sta guidando la più grande associazione operante in città che, per storia e know-how, ha sempre rappresentato un qualificato punto di riferimento per la collettività, rispetto alla proliferazione, negli ultimi tempi, di tanti gruppi e sigle, spesso autoreferenziali e di dubbia rappresentatività.

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