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Mondoauto gennaio 2024
Il 2024 si preannuncia un anno cruciale per la nostra città. È, infatti, quello che segna il giro di boa della Giunta Manfredi dalla quale i napoletani si aspettano, adesso, risposte concrete ad annosi problemi che minano la qualità della vita. Tra questi, i nodi della mobilità occupano, senz’altro, un posto di rilievo in quanto influenzano non soltanto le attività quotidiane dei cittadini e delle imprese, ma anche la percezione che gli stessi turisti, sempre più numerosi, hanno della nostra metropoli. In quest’ottica, i trasporti costituiscono la massima criticità su cui urge intervenire. L’efficienza del servizio pubblico è il primo essenziale requisito da assicurare per soddisfare la domanda di mobilità dei napoletani e decongestionare le strade dal traffico veicolare, soprattutto delle auto private alle quali, tutt’ora, si è costretti a ricorrere, essendo l’unico mezzo di locomozione in grado di garantire, efficacemente, i propri spostamenti sul territorio. Un valido trasporto pubblico consentirebbe così di liberare le strade dalle automobili con la conseguenza non solo di renderle più scorrevoli ma anche di migliorare la qualità dell’aria, visto che diminuirebbero le emissioni inquinanti causate dagli ingorghi e dai continui “stop and go” dei veicoli in coda nel traffico o in cerca di un posto in cui sostare. Sempre che, naturalmente, i bus circolanti siano di ultima generazione e quindi a basso impatto ambientale. Quello su gomma è il vero tallone d’Achille del nostro trasporto pubblico, un autentico supplizio per gli utenti costretti a lunghe attese alle fermate, senza mai una certezza circa i tempi di percorrenza e la frequenza delle corse (lasciando da parte aspetti tutt’altro che trascurabili come la sicurezza dei passeggeri a bordo, l’accessibilità dei disabili e la pulizia dei vettori). Migliore è la situazione dei collegamenti su ferro che, a metà 2024, dovrebbero contare su importanti novità quali l’entrata in funzione della Linea 6 - che collega Fuorigrotta (Mostra d’Oltremare) con piazza Municipio dove è previsto l’interscambio con la Linea 1 - e l’inaugurazione di due nuove stazioni metropolitane: Tribunale e Centro Direzionale. Resta, invece, ancora in alto mare un’altra questione di fondamentale importanza per la mobilità: i parcheggi contro i quali persistono veti ideologici duri a morire. Eppure, è così lapalissiano che aumentando l’offerta di posti-auto esterni alla carreggiata si libererebbero le strade dalle auto in sosta, regolare e non, rendendo così il traffico più fluido a beneficio di tutti e dello stesso ambiente. Senza considerare che si darebbe, altresì, un colpo mortale agli abusivi della sosta che proprio sulla carenza di parcheggi hanno fatto la loro fortuna.
Eppoi bisogna migliorare sul piano della manutenzione delle infrastrutture. Non è possibile, infatti, aspettare i grandi eventi, come il Giro d’Italia, per riparare le buche e asfaltare le strade, ma non tutte soltanto quelle interessate dal passaggio dei corridori. E le altre? Non dimentichiamo che a Napoli l’incidentalità è in aumento, anche a causa delle vie dissestate, e che le principali vittime sono le categorie più deboli, ovvero i pedoni ed i centauri. Motivo in più, quindi, per dedicare maggiore attenzione alla manutenzione ed alla messa in sicurezza della rete viaria. Ma non basta, servono anche attività di sensibilizzazione, informazione e formazione, soprattutto nelle scuole. Al riguardo, come ACI, abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune proprio per promuovere la cultura della “mobilità responsabile” tra i giovani e le loro famiglie, ma allo stato l’iniziativa è rimasta solo sulla carta. Resta, comunque, il nostro impegno nelle scuole che è proseguito anche senza la collaborazione, come nel passato, della chiesa con le sue parrocchie e istituti religiosi.
Un deciso passo avanti, invece, ci aspettiamo sul fronte della riscossione delle multe, in particolare dalla nuova società – Napoli Obiettivo Valore – a cui è stato demandato il delicato compito di recuperare un buco in bilancio di oltre un miliardo di euro tra multe e tasse non riscosse. Riuscire nell’impresa consentirebbe all’Amministrazione comunale di disporre di una cospicua somma da investire anche in interventi atti migliorare la circolazione e la sicurezza stradale, così come prescrive l’articolo 208 del Codice della strada secondo il quale almeno il 50% dei proventi delle sanzioni pecuniarie va destinato a tele scopo.
Le aspettative, insomma, sono molte, ma sappiamo anche che al Governo della città ci sono uomini capaci che possono impegnarsi per soddisfarle. Alla fase di studio e analisi delle problematiche in gioco bisogna adesso dar seguito a quella dei fatti e delle soluzioni. Siamo fiduciosi.