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Napoli, venerdì 29 marzo

Foto A. Zarcone
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Mondoauto giugno 2021

MondoAuto

Il nuovo Ministero della "transizione ecologica" segna, anche in Italia, un'importante svolta nelle politiche orientate allo sviluppo sostenibile. La difesa dell'ambiente e, in definitiva, del nostro habitat, richiede, infatti,  una forte accelerazione per la realizzazione di iniziative ed attività ormai improcrastinabili. In quest'ottica, un ruolo fondamentale spetta anche alla mobilità e, in particolare, al rinnovo del parco auto che in Italia, specialmente al Sud, continua ad essere fortemente obsoleto. A livello nazionale, un terzo delle vetture in circolazione, circa 13 milioni, è ancora ante Euro 4, raggiungendo il picco del 49%, pari a 893.000 unità, nella sola provincia di Napoli. Per non parlare dei mezzi di trasporto pubblico e di quelli commerciali che risultano essere, nel loro complesso, ancora più inquinanti. L'industria automobilistica, dopo i notevoli progressi raggiunti sul piano della sicurezza, con la commercializzazione di modelli dotati di dispositivi sempre più sofisticati ed efficaci per la prevenzione degli incidenti o, comunque, per l'attenuazione delle loro conseguenze, sta marciando speditamente anche sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti. Già con i veicoli ad alimentazione convenzionale (benzina, diesel e gpl per intenderci) di classe ambientale Euro 6, sono diminuiti considerevolmente i livelli di gas serra e di particolato emessi, motorizzazioni diesel comprese, benché spesso siano, a torto, accusate di essere i principali avvelenatori dell'aria. Ed ulteriori significativi passi in avanti si stanno facendo con la progressiva diffusione delle vetture ibride o esclusivamente elettriche. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, anche perché la totale conversione all'elettrico non solo non si preannuncia agevole, ma, forse, non è nemmeno tanto auspicabile sullo stesso piano ambientale, viste le rilevanti problematiche riscontrate per la produzione energetica e lo smaltimento delle batterie. Non a caso il futuro ideale è costituito dall'idrogeno, una sfida che l'Italia ha tutte le intenzioni di affrontare da protagonista.   

Intanto, per cercare di accelerare lo svecchiamento del parco auto, il Governo deve continuare a far leva sul meccanismo degli incentivi con rottamazione. Il momento per spingere le famiglie ad impegni di spesa così rilevanti come l'acquisto di un veicolo elettrico non è il più propizio, anzi. Perciò, bisogna mettere i cittadini nelle migliori condizioni per fare una scelta ecologica sì, ma anche conveniente. In questo senso, oltre ai contributi per i veicoli elettrici ed ibridi, occorre rifinanziare gli incentivi, ormai esauriti, anche per le motorizzazioni tradizionali (benzina e diesel) di ultima generazione (da Euro 6 in poi), estendendoli possibilmente anche all'usato, purché di classe ambientale superiore ad Euro 4 e in sostituzione di un veicolo più obsoleto da demolire. Si tratterebbe di una decisone estremamente vantaggiosa sul piano ambientale, in quanto consentirebbe di velocizzare il rinnovo del parco circolante. Fermo restando che le politiche di mobilità richiedono strategie mirate alla realizzazione di un sistema integrato di modalità, in cui la priorità spetta sempre, e prima di tutto, al trasporto pubblico.

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