Vai direttamente ai contenuti
Napoli, lunedì 27 marzo

Foto A. Zarcone
Logo Automobile Club Italia

Le spine di Napoli: decoro, trasporto e sicurezza

Il Presidente

Trasporti, sicurezza e decoro. Su questo trinomio si gioca il futuro di Napoli, in termini di immagine, sviluppo, turismo, credibilità e, in definitiva, di qualità della vita. E’ una partita difficile, perché le problematiche sul tappeto sono annose e complesse, non risolvibili, cioè, in breve termine con un colpo di genio.   Servono programmazione, risorse, specialmente economiche, e soprattutto un lavoro di squadra che dia fiducia e garanzie ai cittadini, allo stato non solo avviliti, ma anche irritati da un servizio – ci riferiamo a quello del trasporto pubblico – che fa acqua da tutte le parti. E le tensioni che traspaiono dall’interno delle aziende di gestione del Tpl non fanno altro che inasprire i rapporti con l’utenza. La sensazione, molte volte, è quella di trovarsi al cospetto di entità avulse dalla realtà, in cui il personale sembra più interessato a difendere prebende e rendite di posizione piuttosto che a farsi in quattro per assolvere al meglio la funzione di servizio pubblico. E’ proprio questo il cuore del problema, l’incapacità delle aziende di trasporto di essere corpo unico, in cui le varie componenti lavorano all’unisono per tentare, nei limiti delle condizioni operative, quanto più è possibile di soddisfare la domanda di mobilità di cittadini e turisti. In un contesto storico  particolare, in cui sofferenza e privazioni la fanno da padrone, è fuori luogo dover constatare che certe criticità del servizio, spesse volte, sono riconducibili a questioni di mera natura contrattuale. Insomma, l’utenza sarebbe pure disposta ad accettare ancora ulteriori anni di sacrifici, in attesa dei nuovi “rinforzi”, purché vedano da parte delle aziende  comprensione e disponibilità nei loro confronti; l’impegno ad offrire il miglior servizio possibile nei limiti di penalizzanti condizioni infrastrutturali e dotazione di treni. Sta poi alla politica e agli Enti locali il compito di accelerare quel processo di ammodernamento e potenziamento  dell'intero sistema dei trasporti, indispensabile per dare ai cittadini servizi al passo coi tempi.
Analogo discorso vale per il decoro della città che significa, innanzitutto, pulizia, igiene e rispetto dell’ambiente. In attesa che il programma di reclutamento di nuovo personale all’interno dell’Asìa vada in porto, nel frattempo, quanto meno nelle zone nevralgiche della città, quelle cioè a maggior attrazione turistica, si dovrebbe curare con più assiduità la raccolta dei rifiuti. E nel contempo essere più fermi e decisi nel punire chi imbratta. Il nuovo Regolamento di polizia urbana al vaglio del Consiglio comunale, prevede al riguardo, una serie di obblighi anche nei confronti degli esercenti. Tutti cioè dobbiamo capire che la tutela del decoro e della sicurezza sono, sì,  competenze della Pubblica Amministrazione, ma ciascuno di noi, in quanto membro di un consesso civile, è chiamato a dare il suo contributo.
Quel piccolo contributo che, invece, è stato esplicitamente rifiutato dai privati per salvaguardare la  Galleria Umberto I. In pratica, i condomini ed i negozianti che insistono su quel sito storico non hanno voluto partecipare alle spese per la vigilanza notturna, con il rischio che la Galleria continuerà  ad essere terra di saccheggio per vandali e teppisti. Quasi si trattasse di una questione  estranea per loro. Ecco, i napoletani devono capire che la propria città non va amata solo a parole o virtualmente sui social, ma nel concreto rispettandola e mettendosi in gioco in prima persona. Come dice un vecchio proverbio cinese: se ognuno pulisse il suo uscio, alla fine la strada sarebbe pulita.

 

Top